REGGIO EMILIA – Movinlog, realtà emergente nel settore della logistica nazionale, ha visto crescere la propria influenza grazie alla visione strategica e all’approccio innovativo del suo co-fondatore, Maurizio Errico. In questa intervista, Errico ci guida attraverso la sua esperienza e le sfide del settore, riflettendo anche sull’evoluzione delle dinamiche logistiche globali e sulle sfide dell’e-commerce.
Movinlog è una realtà giovane nel panorama logistico nazionale, ma ha alle spalle una lunga storia. Come è nata questa azienda e come si è evoluta nel tempo?
Movinlog è nata nel 2006 come cooperativa, ma nel 2018 abbiamo deciso di cambiare veste, trasformandoci in una SpA. Questa scelta è stata dettata dalla necessità di differenziarci dalle cooperative tradizionali e di affrontare il mercato con una nuova visione imprenditoriale. Siamo un’azienda in continua evoluzione e il nostro obiettivo è mantenere un forte legame con il territorio pur adattandoci alle sfide del mercato globale.
Oggi ricopri il doppio ruolo di CFO e Direttore Operativo. Come si conciliano queste due posizioni così importanti e complesse?
La mia carriera è nata nel settore operativo, un campo che mi ha sempre affascinato per la possibilità di avere una visione diretta e pratica delle dinamiche territoriali. Con il tempo, mi sono evoluto nel mondo della finanza, e oggi questo doppio ruolo mi consente di avere un controllo completo sia sulle operazioni aziendali che sull’analisi economica. Essendo il 95% dei costi generato dall’operativo, il mio ruolo mi permette di intervenire rapidamente quando emergono inefficienze e di garantire una visione a 360 gradi su ogni aspetto dell’azienda.
Movinlog è attiva in realtà strategiche come l’Aeroporto Marconi. Come gestite i flussi di cassa, soprattutto considerando le difficoltà di far fronte a un ciclo economico complesso?
Gestire il cash flow in un’azienda come la nostra, che lavora prevalentemente con appalti e con centinaia di dipendenti, è una delle sfide principali. Il nostro flusso di cassa è spesso scollato dai tempi di incasso, il che rende necessario un controllo molto preciso delle risorse, soprattutto per garantire il pagamento puntuale degli stipendi. Utilizziamo strumenti tecnologici avanzati per monitorare in tempo reale la situazione finanziaria, e con il supporto delle banche riusciamo a evitare spiacevoli sorprese.
Quanto è importante la raccolta e l’analisi dei dati nella gestione quotidiana?
I dati sono fondamentali. Senza una corretta analisi, ogni decisione rischia di essere puramente casuale. La differenza, oggi, rispetto a qualche anno fa è che gli strumenti tecnologici ci permettono di raccogliere e analizzare una quantità di informazioni molto maggiore, velocizzando i processi decisionali. Senza i dati, le scelte strategiche non sarebbero informate e rischiano di portare a risultati imprevedibili.
Come è cambiata la pianificazione economica in un contesto in cui anche le medie imprese si orientano verso una visione finanziaria a lungo termine?
La pianificazione biennale o triennale è diventata essenziale. In passato, molte aziende concentravano l’attenzione solo sul budget commerciale, ma oggi è altrettanto cruciale pianificare in maniera oculata gli investimenti e le necessità finanziarie. Un buon CFO deve riuscire a coordinare la parte finanziaria con quella commerciale, evitando che il budget commerciale diventi un fine a sé stante, indipendente dalle reali necessità di liquidità dell’azienda.
In un contesto così dinamico, come si gestisce la responsabilità di garantire che ogni errore, anche minimo, venga rilevato?
La responsabilità è enorme, e la velocità con cui intervengo sulle problematiche operative è decisiva. Avendo un doppio ruolo, posso monitorare costantemente le attività operative e riscontrare immediatamente eventuali criticità. Questo ci permette di intervenire rapidamente e evitare che piccoli errori si trasformino in problemi più grandi.
Passando a una prospettiva più globale, come vedi l’evoluzione della logistica mondiale?
La logistica sta attraversando un periodo di cambiamenti epocali. Le dinamiche geopolitiche, le crisi economiche e la pandemia hanno messo in evidenza le fragilità del sistema globale. Serve elasticità e capacità di adattarsi ai cambiamenti, alle volte anche repentini.
In questo contesto di incertezze globali, quale potrebbe essere il futuro della logistica?
La globalizzazione, prima di Covid, sembrava un processo inevitabile e senza alternative. Oggi, però, la necessità di razionalizzare i flussi logistici e rivisitare le catene di approvvigionamento ci fa riflettere su un ritorno a rotte più brevi, più sicure e più sostenibili. Questo non significa autarchia, ma un maggiore controllo su determinati flussi che, nel lungo termine, potrebbero riservare vantaggi economici e strategici per le imprese.
Infine, come vedi l’evoluzione dell’e-commerce nei prossimi anni?
L’e-commerce continuerà a crescere e cambierà ulteriormente il panorama commerciale globale. Il futuro dell’e-commerce sarà sempre più basato sull’intelligenza artificiale, che permetterà di prevedere le necessità del consumatore con grande precisione. Le aziende dovranno adattarsi rapidamente, e questo significa che anche le strutture logistiche dovranno evolversi per sostenere una domanda crescente e diversificata.
In un mondo economico in continua evoluzione, la capacità di adattarsi e di prendere decisioni rapide è la chiave per il successo. Movinlog, sotto la guida operativa e finanziaria di Maurizio Errico, sta dimostrando come l’innovazione e una gestione integrata possano fare la differenza in un settore cruciale come quello della logistica.