La logistica non va in vacanza
Alla logistica spesso non si attribuisce la centralità che le compete. Rappresenta il cardine dell’economia, dalle supply chain interne alle aziende a quelle esterne locali, nazionali ed internazionali. In Estate la logistica manifesta tutta la sua potenzialità e flessibilità spostando i flussi delle merci nelle località balneari. Seguire le tendenze del mercato turistico richiede una maggiore attenzione organizzativa per collegare le merci all’attività turistica senza trascurare la rete cittadina.
Questa operatività richiede che il traffico, generato sul territorio dalle varie componenti di domanda, possa svolgersi in modo equilibrato, sfruttando tutte le varie modalità di trasporto utilizzabili e che sia veloce, efficiente, conveniente e sicuro senza interferire nella mobilità turistica, residenziale e lavorativa.
Tra segnali di ripresa e criticità, si prospetta un’estate complessa per il comparto logistico
Eppure l’estate del 2021 sarà sicuramente molto impegnativa per tutte le fasi della logistica a causa di molteplici eventi che colpiscono il settore su scala mondiale. Tra le emergenze riscontrate, la mancanza di mezzi adeguati per il traporto di prodotti freschi o surgelati rispettando una richiesta più che raddoppiata. Molti mezzi saranno ancora impegnati a lungo per il trasporto di vaccini e questo inevitabilmente porta ad uno “stress” della logistica che comunque ha bisogno di servire anche i settori legati agli alimenti ed ai prodotti freschi per cui più che mai in estate va garantita la catena del freddo. L’estate è la stagione in cui il mercato del traporto refrigerato è messo sotto pressione dall’aumento di richieste provenienti da attività stagionali che svolgono il loro lavoro, solo o prettamente d’estate come località balneari e turistiche che contribuiscono ad un aumento di servizi di trasporto refrigerato. In queste zone turistiche l’afflusso maggiore di persone fa si che le aziende debbano far fronte a carichi di merce maggiori per almeno 3/4 mesi l’anno.
Da una parte, il settore della logistica ha conosciuto un brusco rallentamento a causa della pandemia, dall’altra ha beneficiato di fenomeni che ne hanno attenuato la contrazione e che hanno posto le basi del rilancio nel 2021. Tra questi, le politiche per mantenere bassa la disoccupazione hanno aumentato i risparmi privati e l’inarrestabile continuità delle società di logistica che hanno continuato a erogare i loro servizi. Il secondo elemento è che la domanda, seppure compressa, continua a stimolare l’economia grazie al boom dell’e-commerce dovuto al confinamento delle persone.
La crisi per le forniture alimentari in UK
Un altro fenomeno critico che evidenza lo scenario internazionale è la catena di approvvigionamento britannica in difficoltà. Riviste del Paese hanno segnalato come, secondo le organizzazioni di logistiche, il cibo refrigerato farà fatica a raggiungere alcuni negozi nel Regno Unito quest’estate, a causa della mancanza di autisti e addetti alla produzione. Una carenza di conducenti di mezzi pesanti, imballatori, magazzinieri esacerbata dalla Brexit e dal Covid, sta ora incontrando una domanda estiva insolitamente elevata poiché combacia con la fine del blocco e l’apertura dell’ospitalità. Con molti lavoratori stranieri che sono tornati a casa durante la pandemia e l’uscita della Gran Bretagna dall’UE che scoraggia i nuovi arrivi, molti datori di lavoro non sono in grado di coprire i posti. Movinlog aveva approfondito questo argomento negli ultimi blog, evidenziano come sia sempre più difficile rintracciare figure specialistiche e nuove risorse.
Una crisi globale
Uno sguardo ora sulla situazione del settore a lungo raggio, utile anche per comprendere criticità che stanno emergendo in Italia. Tra le difficoltà emerse dal mercato oltre al rincaro dei prezzi delle commodities e le turbolenze sui prezzi delle materie prime, si affianca una crisi della logistica a livello globale, che determina scarsità di container, dilatazione dei tempi di consegna e forti aumenti dei noli dovuto al costo del trasporto marittimo che si è duplicato rispetto all’anno precedente. Tra i motivi dietro a questo impasse che bloccano la logistica globale: rigidi regolamenti cinesi per la documentazione doganale, test Covid per gli autisti che entrano nei porti, barriere legali tra Cina e Hong Kong. La congestione è riscontrabile in ogni anello della catena logistica e modalità di trasporto. Ogni settore subisce gravemente questa pressione con ripercussioni più o meno marcate: i mercati occidentali hanno cominciato a sollecitare l’invio di materie prime e prodotti finiti ma le strutture commerciali – i porti in primis – non sono stati in grado di sostenere il riaccendersi della domanda spesso per l’indisponibilità di container o di navi da un capo o dall’altro della filiera.
Dopo aver approfondito come sul fronte della domanda di lavoro il reperimento del personale desti non poche difficoltà, ora abbiamo indagato su altri ostacoli che affliggono il settore della logistica. Comprendere i punti deboli e studiare lo scenario internazionale aiuta ad affrontare le sfide che si prospettano.